Regia di Todd Haynes, con Mark Ruffalo, Anne Hathaway, Bill Camp, Bill Pullman, Tim Robbins (Drammatico, USA, 2019, 126')
Tratto da una vicenda vera, il film rientra nel filone di quei film di impegno sociale, che lo accomuna a Spotlight, ma anche a titoli specifici che riguardano le responsabilità delle aziende che hanno danneggiato l’ambiente e le vite degli uomini, come Erin Brockovich o A Civil Action. Con una regia asciutta e senza orpelli la storia comincia nel 1988, quando Wilbur Tennant un allevatore di Parkersburg, West Virginia, cerca il giovane avvocato di Cincinnati Robert Bilott per far causa alla DuPont. L’azienda, un gigante mondiale della chimica, sembra abbia sversato rifiuti tossici in una discarica vicina al terreno di Tennant, inquinando il suo torrente e avvelenando il bestiame. Lo studio legale di Bilott difende le grandi corporation, così l’avvocato è restio ad accettare l’incarico, ma alla fine cede perché quella è la terra dove è nato e cresciuto, e si sente moralmente implicato. La performance di Mark Ruffalo è impressionante: l’attore si addentra lungo il sottile confine che divide le convinzioni morali di un uomo da un’ossessione professionale. Bill Camp, da parte sua, esprime fisicamente l’attaccamento alla sua terra, e tutta una serie di emozioni (frustrazione, rabbia, tristezza) per una situazione che lo vede senza speranza a combattere contro un potere pressoché senza limiti. Non secondario tra i personaggi è il panorama della West Virginia, fotografato con toni freddi nei suoi splendori naturali, accentuata dalla voce di John Denver che canta una delle sue canzoni più famose, “Take Me Home, Country Roads”, mentre Bilott attraversa Parkersburg.
Ingresso: Intero euro 5.50. ridotto euro 4