Una summa delle tematiche care a Miyazaki, ambiente e natura in particolare, mentre la razza umana continua a farne scempio. Il protagonista del film è il Principe Ashitaka. Ferito dopo una caccia a un cinghiale (che rappresenta in realtà un dio maligno), rimane vittima di una maledizione. Inizia un viaggio, alla ricerca delle radici del male che sta corrompendo la natura, trasformando gli animali in demoni, e per cercare una cura alla sua maledizione. Incontra San, definita dagli abitanti del posto la principessa degli spiriti vendicativi: una ragazza cresciuta dalla divinità-lupa Moro e che prova odio nei confronti degli umani.
Possono i cartoni animati giapponesi aiutare a “leggere” l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco?
Viene da chiederselo se proviamo a guardare con un approccio che vada oltre l’emozione e l’estetica i film di Hayao Miyazaki, il maestro dell’animazione nipponica più conosciuto all’estero. Dalla salvaguardia del creato allo sviluppo sostenibile, dai cambiamenti climatici al binomio pace e giustizia, dalla condanna dell’avidità alla critica per lo sfruttamento, le pellicole del regista di Tokyo raccontano numerose dimensioni che tornano nel documento di Bergoglio sulla “cura della casa comune”. Tutto questo, e molto altro, c'è in Principessa Mononoke.
Il film rientra nell'ambito della Rassegna "Laudato sì" legata all'encilcica di Papa Francesco